Romanzi e Biografie

Siete proprio veri?

Edizioni Tracce Pescara 2000

Ci sono molti modi di tornare nel passato. Quello di questo Romanzo è un appuntamento fantastico con luoghi e persone tra il sogno e la realtà. Reali sono i personaggi evocati, reale la città di Venezia, vere tante date, tanti eventi, ma fantastico l’appuntamento col computer e le sue visioni ed episodi. Il vero si mescola con l’immaginario, il vissuto col sognato.

Prefazione di Valentino Zeichen

(…) L’inizio e fine del romanzo si saldano come in un anello magico. Fra questi estremi apparenti, gemelli del tempo, la figura paterna sintetizza mirabilmente un doppio nulla, fra cui scorre il tutto; l’esistenza multiforme e tentacolare si fa divenire. In questo intervallo metafisico, ma spazialmente reale, entrano in scena molteplici protagonisti, persino attori di film e tutti intrecciano le loro storie. Sui loro destini incombe il più longevo e crudele degli spettri: la seconda guerra mondiale, che sembra non finire mai

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Primo romanzo di Serena, con l'opera di Valeria intitolata "Venezia onirica" in copertina

Noi due brillanti di rosso

Edizioni Cierre Verona 2016

Presentazione di Mario Isnenghi
(…) Il libro è un mai retorico catalogo di giovani eroi, uno dei suoi meriti è appunto di aver saputo ricordarsi degli incanti e non buttarli via, una volta sopraggiunta la stagione dei disincanti. Il “dopo 56”, problematico e sofferto non è il dimentico “dopo 89” ormai sospeso sul vuoto.
(…) La rielaborazione narrativa della memoria da molto spazio ai luoghi dibattiti e scontri fra artisti e critici d’arte figurativi e astrattisti che hanno in quella Venezia un luogo capitale. Serena si indirizzerà alla scrittura ma Valeria dipinge e sin da ragazzina viene presa sul serio anche dai professionisti e ha la possibilità di esporre.

Presentazione all’Ateneo di Silvana Tamiozzo Goldman
Come leggere Noi due brillanti di rosso di Serena D’Arbela?
Comincerei dall’immagine di copertina: due belle ragazze in piazza San Marco, entrambe sorridenti, con lo stesso abitino leggero, stessa pettinatura, stessa espressione attenta e ironica insieme. (..) il libro è diviso in un primo e secondo tempo dall’inserto fotografico in cui scorrono i volti dei familiari: dall’avventuroso Gregorio D’Arbela che fu anche medico del sultano a Zanzibar alla fine dell’800, alle nonne Malvina Schwarz e Ida Mattei Savorgnan, e via via la mamma Marcella, il padre Felice, medico a San Giovanni e Paolo e finalmente loro due, le gemelle Valeria e Serena, prima bambine ridenti e sane, poi ragazzette, poi adolescenti e infine giovani donne impegnate nell’arte e nella politica. (…) La collana in cui è inserito il volume è quella dei percorsi della memoria, ma quello che questo libro comunica, a parer mio, travalica ogni repertorio del genere, è un messaggio di coraggio e di libertà. Mi sono chiesta leggendolo come arrivi alle giovani generazioni questa rappresentazione tutta femminile della storia. Penso sia un bel dono, un’esortazione a non ripiegarsi in se stesse, a non rassegnarsi mai, a non essere solo custodi delle storie ma prendere energia da queste storie.

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Copertina del romanzo "Noi due brillanti" con una foto delle gemelle in piazza San Marco

Una quercia sottile

ritratto collettivo di un partigiano
a cura di Serena D’Arbela
Edizioni Bordeaux, Roma 2021

Comunicazione, ascolto, comprensione verso i giovani e le donne, adesione agli ideali di giustizia testimonianza scritta e orale della Resistenza, ma anche lucida visione della drammaticità e insensatezza della guerra, amore per la musica rispetto per il lavoro, umorismo e altruismo condivisione di una vita sono i momenti di questa significativa raccolta biografica. Serena riunisce i tanti lati di un ritratto collettivo poligonale del Bocia, suo compagno di vita, un partigiano visto da tanti occhi riuniti nel desiderio di memoria.

Prefazione di Gianfranco Pagliarulo Il partigiano
(…) La vita di Primo De Lazzari rappresenta uno specifico modo di stare al mondo, perché in essa ha prevalso una scelta di libertà. Certo, conquista di libertà – cioè liberazione. dal nazifascismo: è la cifra, l’imprinting, si direbbe oggi, che ha segnato la sua esistenza e che è stata la madre di tutte le scelte successive. Questo libro apre una porta sulla vita quotidiana di Primo e ne traccia un netto profilo psicologico. (…) sia la sua precoce – e mai consumata. avidità di conoscenza sia il suo passaggio, da giovanissimo, all’attività partigiana, prima nelle squadre GAP, poi nel Battaglione Felisati ed infine nella Brigata Ferretto, Divisione d’assalto Garibaldi. Dalla Liberazione in poi si snoda un incalzare ininterrotto di attività politiche, civili, sociali e culturali che disegneranno l’intero tempo che gli è stato concesso. (…) Primo è stato un partigiano, e tale è rimasto per tutta la vita. Perciò la sua biografia ci parla di due cose: la prima è l’irripetibilità e il valore della sua specifica esistenza contro qualsiasi uniformità imposta; la seconda è la Resistenza come comunità di intenti da parte di una generazione di giovani alla conquista di una nuova umanità.

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Copertina del racconto collettivo "Una quercia sottile" sulla figura del partigiano Primo De Lazzari

Valeria ed io. Noi due - gemelle- un binomio. Questo sito è dedicato alle nostre esperienze artistiche parallele e ai legami fra queste esperienze. Siamo cresciute insieme, abbiamo scritto insieme la nostra vita per tutta l’adolescenza e nell'età adulta. Sempre amiche, sempre solidali.

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